12/10/10

traderdanilo

http://megano-quellichetradano.blogspot.com/

Un giorno con Meg non è un corso, ma è l'opportunità di trascorrere individualmente un'intera seduta di borsa a tu per tu con megano, per osservare la sua operatività in tempo reale. Potrai condividere le sue strategie in multiframe adatte a tutti i Trader,su tutti i futures e anche su azionario, e adatto anche per chi segue l'operatività su etf sui vari indici e non solo…Avrai il tempo per tutti gli approfondimenti che riterrai utili riguardo la borsa, l'operatività ed il trading in genere. Potrai collegare ad internet il tuo computer portatile.

Un giorno con Meg inizia alle 08.30, per assistere all’apertura dei mercati, e termina alle 17.40,

E' prevista una pausa dalle 13 alle 14.

DOVE SI SVOLGE


Un giorno con Meg si svolge presso la sua trading room a torino

Per ulteriori informazioni 3284627660.
su skype contatto diretto

traderdanilo
Per chi lo desidera c'è la possibilità di apprendere on line il metodo con operatività e grafici aggiornati in tempo reale.

(SICURO DI VINCERE)

se vinci contro il nemico sei un grande, se vinci contro te stesso sei un eroe.........

Tradare in multi frame futures e non solo,

Come scritto già più volte io trado in multi frame il nostro futures su SPMIB sul daily, 60 minuti, 30 minuti, e 5 minuti,per tradare in multi frame con questo sistema occorrono 2 conti,spesso e volentieri ci si può trovare long sul daily e short sul 60 /30 minuti o viceversa, mio consiglio usare il minifib sul daily, 60/30 minuti perchè ci sono stop molto ampi, mentre sul 5 minuti per chi lo desidera si può tradare il fib con target e stop stretti.

Il metodo e ottimo anche su azionario e su qualsiasi strumento finanziario purchè sia liquidi

i miei trading system non sono infallibili ma si difendono….. in alcuni periodi è più performante il daily, in altri il 60 minuti, in altri ancora il 30 minuti, per questo motivo li seguo tutti ed in qualche modo si porta a casa un discreto gain.




Sul daily entro con 2 contratti il primo contratto ho stop profit di 500 punti e stop loss di 250 , mentre con il secondo contratto ho stop loss variabile molto ampio e si segue in trailing stop .




Sul 60 minuti 3 contratti , con 1 stop loss e target +150 punti con il secondo target +300 e stop loss variabile, con il terzo in trailing con stop loss variabile.




Sul 30 minuti 3 contratti, con 1 stop loss e target +100 punti.con il secondo target+300 e stop loss variabile con il terzo in trailing con stop loss variabile.




Sul 5 minuti 2 contratti, con 1 target +50 punti e stop loss variabile, con il secondo in trailing stop con stop loss variabile




Il daily , il 60 e il 30 minuti vanno overnight

mentre il 5 minuti chiude le posizioni alle 17 17,30 .




Ts n° 1) daily dal segnale +500 profit -250 loss, ts molto vecchio è il primo nato circa 30 operazioni l'anno ideale per chi non ha molto tempo, buon rapporto operazioni positive.

**

TS n° 2) daily dal segnale si segue in trailing stop fino al reverse del ts ,con stop loss variabile,ts ottimo nei lunghi movimenti,insufficente nei laterali, ha stop molto ampi, adatto a chi vuole tradare senza affannarsi

**




TS n°3) 60 minuti dal segnale +150 profit -150 stop loss, come il ts 5 e tra i primi nati quindi lo mantengo, non è un gran ts ma tutto fa brodo 1/2 operaz al gg, ha il vantaggio di stop e target fissi ideale per chi non può sempre aggiornare.







TS n 3 bis) 60 minuti dal segnale +300 profit con stop loss variabile,ts discreto con una buona % di operaz positive necessita di un movimento di almeno 500 pt per andare a target, in genere 1 operaz al gg.










TS n° 4) 60 minuti dal segnale si segue in trailing stop con stop loss variabile,ts insufficente nei laterali, diventa buono con movimenti di 600/700 pt, ideale a chi può seguire senza troppo stress.




TS n° 5) 30 minuti dal segnale +100 profit -100 stop loss,ts discreto ed un pò riduttivo , è tra i primi nati quindi per affetto lo mantengo.




***




TS n° 5 bis) 30 minuti dal segnale +300 profit con stop loss variabile, buon ts ha una buona % di gain ideale per chi non ama lo scalping stretto.

***

TS n° 6) 30 minuti dal segnale si segue in trailing stop con stop loss variabile,buon ts segue i lunghi movimenti ed ha un operatività meno frenetica

*** TS n° 7) 5 minuti dal segnale +50 profit e stop loss variabile,ottimo ts ha un buon rapporto gain e tempo sul mercato, necessita di operatività costante e continua dalle 9 alle 17.

****

TS n° 8) 5 minuti dal segnale si segue in trailing stop fino con stop loss variabile,ottimo ts il migliore per me, ma necessita di un operatività costante, ideale a chi tada tutto il gg.

*

TS n°9) 5 minuti sul primo segnale daily+50 profit e stop loss variabile solo un operazione al gg, buon ts un pò riduttivo ma ideale per chi non ha molto tempo disponibile.

****

TS n°10) 5 minuti con operatività dalle 15 alle 17,30 in trailing e stop loss variabile ottimo ts di solito prende i lunghi movimenti del pomeriggio, ideale per chi ha poco tempo per seguire..

**** TS 11) come ts n°7 dal segnale +25 profit e stop loss variabile, si trada con 2 fib, ottimo ts nelle giornate di lateralità.

**** TS 12) come ts n°7 con operatività dalle 9/12 +50 profit e stop loss variabile, ottimo ts per chi può tradare solo al mattino




TS 13) DAX 5 minuti dalle ore 8/12/14/17,30 profit +10 e stop loss variabile, per chi cerca l'adrenalina pura.....




TS 14)DAX 30 minuti con profit +20 e stop loss variabile va overnight.




TS15) DAX 60 minuti con profit +50 e stop loss variabile va overnight.




TS16)DAX 15 minuti con profit +20 e stop loss variabile dalle 8/17,30.




TS 18) BUND 30 minuti da segnale profit +25 punti e stop loss variabile, va overnight




TS19) BUND 60 minuti da segnale profit +50 punti e stop loss variabile, va overnight







regole trading




1) non si trada con capitali limitati




2) si trada con il capitale che puoi permetterti di perdere senza che ti cambi la vita.




3) metodo discipina e costanza.




4 ) seguire tutti i segnali altrimenti si rischia di tradare solo i segnali negativi.




5) ognuno trada a proprio rischio e pericolo.




6) per tradare bisogna stare bene fisicamente è mentalmente.




7) mai anticipare il mercato ma seguirlo in trend

11/10/10

Media

Nell'ordine:
- Blu - Media Adattativa (MA Adaptative)
- Viola - Filtro di Kalman
- Celeste - Filtro di Gauss
- Verde - Media di Tillson
- Rossa - Media XXXX

Quale vi piace di più? A me tutte. Le uso a seconda del momento e della convenienza.
Ecco i codici per Prorealtime. Premetto che li ho scopiazzati tutti qui e là.

----------------------------------------------------
AdaptiveMA - (Periods=10)

periods=periodo

ONCE AdaptiveMA = UNDEFINED

Direction = ABS(MOMENTUM[periods])
MyVolatility = SUMMATION[periods](ABS(MOMENTUM[1]))

IF MyVolatility>0 THEN
er = Direction / MyVolatility
ELSE
er=1
ENDIF

fastsc = 2 / (2+ 1)
slowsc = 2 / (30 + 1)

constant = SQUARE(er * (fastsc - slowsc) + slowsc)

IF BARINDEX = periods THEN
AdaptiveMA = CLOSE
ELSIF BARINDEX > periods THEN
AdaptiveMA = AdaptiveMA + constant * (CLOSE - AdaptiveMA)
ENDIF

RETURN AdaptiveMA

------------------------------------------------

Filtro di Kalman (gain=500)

pr=medianprice
once pred=pr
if barindex>0 then
dk=pr-pred
smooth=pred+dk*SQRT((gain/10000)*2)
velo=velo+((gain/10000)*dk)
pred=smooth+velo
kf=pred
endif
return kf

----------------------------------------------
Filtro di Gauss (POL=2; PER=20)

pr=medianprice
pi=3.141592654
if pol>4 then
pol=4
endif
if pol=2 then
sq=SQRT(2)
elsif pol=1 then
sq=2
elsif pol=3 then
sq=1.12246
elsif pol=4 then
sq=sqrt(sqrt(2))
endif
if barindex=0 then
w=2*pi/per
w=180*w/pi
b=(1-cos(w))/(sq-1)
aa=-b+sqrt(b*b+2*b)
a1=1-aa
a12=a1*a1
a13=a1*a1*a1
a14=a12*a12
a2=aa*aa
a3=aa*aa*aa
a4=a2*a2
y1=pr
y2=y1
y3=y2
y4=y3
endif
if pol=1 then
y=aa*pr+a1*y1
elsif pol=2 then
y=a2*pr+2*a1*y1-a12*y2
elsif pol=3 then
y=a3*pr+3*a1*y1-3*a12*y2+a13*y3
elsif pol=4 then
y=a4*pr+4*a1*y1-6*a12*y2+4*a13*y3-a14*y4
endif
y4=y3
y3=y2
y2=y1
y1=y
gauss=y
RETURN gauss



-----------------------------------------------

Media di Tillson (p=5)

period=p
price=close
vfactor=.7
x1=(exponentialaverage[period](price))*(1+vfactor)
x2=(exponentialaverage[period](exponentialaverage[period](price)))*vfactor
gd=x1-x2
x11=(exponentialaverage[period](gd))*(1+vfactor)
x21=(exponentialaverage[period](exponentialaverage[period](gd)))*vfactor
gd1=x11-x21
x12=(exponentialaverage[period](gd1))*(1+vfactor)
x22=(exponentialaverage[period](exponentialaverage[period](gd1)))*vfactor
gd2=x12-x22
return gd2

------------------------------------------------
Media XXXX (per=10)

price=medianprice//close
tn1=average[per](price)
s1=0
for i=0 to per-1
s1=s1+((per-(2*i)-1)/2)*(price[i])
next
ecar=((per/2)+1)*s1/((per+1)*per)
moy=tn1+ecar
return moy

Buon divertimento!

08/10/10

vari indicatori

stoplongest=highest[p](high)
stopshortest=lowest[p](low)
return (stoplongest+stopshortest)/2coloured(10,120,255),average[pp]((stoplongest+stopshortest)/2)

vari indicatori

// vu sur http://www.o-bo.com
// penser à mettre aa en variable (10 par défaut)

once depart=barindex

if barindex-(round((barindex-depart)/aa)*aa)=0 then
    a=highest[aa](high)[1]
    b=lowest[aa](low)[1]
    c=close[1]
endif

return (a+b+c)/3coloured(10,120,255)

sestetto

piuAlto = HIGHEST[p](HIGH)
piuBasso = LOWEST[p](LOW)



oscillatore = (CLOSE - piuBasso) / (piuAlto - piuBasso) * 100





RETURN oscillatore  coloured(51,51,255)as"sestetto",45coloured(255,0,0)as" short",55coloured(0,255,0)as" long",10coloured(255,0,0)as"se ritesta buy",90coloured(0,255,0)as"se ritesta short",triangularaverage[round(p*0.618)](oscillatore)coloured(255,0,0)as"trigg"

04/10/10

Short TMedium Long Term Indicators

Short Term Indicators
Get Chart Get Performance 7 Day Average Directional Indicator


Get Chart Get Performance 10 - 8 Day Moving Average Hilo Channel


Get Chart Get Performance 20 Day Moving Average vs Price


Get Chart Get Performance 20 - 50 Day MACD Oscillator


Get Chart Get Performance 20 Day Bollinger Bands


Short Term Indicators Average
20-Day Average Volume -
Medium Term Indicators
Get Chart Get Performance 40 Day Commodity Channel Index


Get Chart Get Performance 50 Day Moving Average vs Price


Get Chart Get Performance 20 - 100 Day MACD Oscillator


Get Chart Get Performance 50 Day Parabolic Time/Price


Medium Term Indicators Average: 25% Sell
50-Day Average Volume - 293,787
Long Term Indicators
Get Chart Get Performance 60 Day Commodity Channel Index
Get Chart Get Performance 100 Day Moving Average vs Price
Get Chart Get Performance 50 - 100 Day MACD Oscillator

30/09/10

from the best trader

Il mio modello


Il modello che ho realizzato si basa su vari elementi di analisi tecnica. Innanzitutto ho creato delle medie mobili a diversi istanti temporali ( a 5,14,25,44,56,68,88,100,200 periodi). Se il prezzo è maggiore di almeno 5 delle 9 medie mobili considerate il modello mi dice di comprare (buy). Oltrettutto il numero che ci fornisce il modello esprime anche la forza del trend in atto. Es. se ci dice 9 su 9 vuol dire che il trend rialzista è molto forte, al contrario se ci dice 0 su 9 vuol dire che il mercato è estremamente debole.
A questo punto ho inserito tutti i valori giornalieri dal 1928 ad oggi per quanto riguarda l'indice americano e valori a partire dal 1999 per quanto riguarda l'indice italiano per fare le varie analisi.
Successivamente ho creato l'oscillatore momentum che mi indica la forza del trend in atto e le probabilità di perdita delle nostre operazioni. Analizzando tutti i valori passati il modello descrive quante volte, in termini percentuali, la borsa sia cresciuta ulteriormente dopo aver realizzato dei guadagni nei giorni precedenti. Faccio un esempio numerico con il quale forse è più facile capire il tutto : il 9 marzo 2009, giorno del minimo della crisi, l'indice italiano era arrivato a 12350 punti, il modello basato sul momentum mi diceva che comprando in quel giorno la probabilità di accumulare perdite sarebbe stata solo dello 0,12%. Questa percentuale ci spiega che solo nello 0,12 % del campione che ho analizzato i prezzi sono scesi in maniera più consistente. In pratica il modello ci dice che raggiunti livelli molto elevati di ipercomprato e ipervenduto, operando con il segno contrario si possono fare ottimi guadagni. Per la cronaca il giorno successivo il 10 marzo l'indice italiano ha guadagnato il 7%, a conferma di quanto detto.
Ovviamente nessun modello al mondo è perfetto ma avere delle Percentuali su cosa è successo in passato può aiutare.
Certo arrivare a situazioni limite come il 9 marzo 2009 è molto difficile, capitano una volta ogni 5-10 anni, per questo motivo applico il modello gia a partire dal 5% di probabilità di perdita con buoni risultati. Volendo rischiare di più si potrebbe iniziare ad applicare già dal 10%.
Essenziale è avere capitale sufficente per mediare le posizioni, nel caso che il modello sbagli inizialmente la previsione di inversione del trend. Ipotizzando di comprare 1000 euro di un etf sull'indice quando la possibilita di perdita è del 5% , si dovrebbe mediare la prima volta con altri 1000 euro quando il modello da un 2,5%-3% di possibilità di perdita. In caso di ulteriori ribassi si dovrebbe aumentare ulteriormente la propria esposizione comprando 2000 euro a prezzi ovviamente più bassi di prima quando la probabilità di perdita scende attorno all'1% e poi avere solo un po di pazienza e aspettare che i prezzi risalgano.
Chiaramente sono solo indicazioni generali , ma in genere posso dire che il modello funziona molto bene, soprattutto quando la volatilià è elevata.

28/09/10

momc

Ogni promessa è debito e quindi.....

Si devono creare le variabili: pds(50,50,1), divi(3,3,1), pdsn(50,50,1), x(1,5,1)

////////////////////////////////////////////////////////////////
///////////////NORMALIZED MOMENTUM TS ///////////////
////////////////////////////////////////////////////////////////

if x=1 then
selprice=open
elsif x=2 then
selprice=high
elsif x=3 then
selprice=low
elsif x=4 then
selprice=close
elsif x=>5 then
selprice=volume
endif

ratio=min(selprice,selprice[pds])/max(selprice,selprice[pds])

if selprice>selprice[pds] then
mom=((2-ratio)*100)-100
else
mom=((ratio)*100)-100
endif

momnorm=(mom-lowest[pdsn](mom))/(highest[pdsn](mom)-lowest[pdsn](mom))*100


if pdsn=1 then
momnorm=mom
endif

pdsmm=round(pds/divi)
MM=TimeSeriesAverage[pdsmm](momnorm)

signal=((momnorm crosses over mm)-(mm crosses over momnorm))

if signal=1 then
if shortonmarket then
EXITSHORT at market nextbaropen
endif
buy 20%CAPITAL at market NextBarOpen
endif
if signal=-1 then
if longonmarket then
sell at market nextbaropen
endif
sellshort 20%CAPITAL at market NextBarOpen
endif
///////////////////////////FINE////////////////////////////////

13/09/10

bettervolume con rsi

Nella versione con RSI avete anche la lettura contemporanea della forza presente sul mercato, questo tipo di RSI si adatta alla scala del volume automaticamente ma ho inserito i controlli per poterlo eventualmente regolare in altezza, è completamente configurabile:

Legenda variabili RSI con valori di default:

Oshift= 30 (è il periodo su cui si calcola la media di riferimento del volume, tale periodo riguarda solo il numero iniziale di barre del vostro grafico storico, cioè se scegliete 30 (default), si intendono le prime 30 barre, non le seguenti 30, percui se all'inizio del vostro storico il volume era particolarmente scarso basterà che aumentiate tale periodo.

Vshift= 5 (è il parametro che regola RSI in altezza sulla scala del volume

period=14 (periodo di calcolo per RSI)

RSIMinimo=20 (la soglia di ipervenduto)

RSIMassimo=80 (la soglia di ipercomprato)

applica a = chiusura (valore su cui si calcola RSI)

ed ecco i codici:

Versione Solo volumi:

/////////////////////////////////////////////
vv1=volume
vv2=range*volume
if range<>0 then
vv3=volume/range
endif
vv4=average[100](vv1)
if vv1=lowest[20](vv1) then
lowvol=vv1
else
lowvol=0
endif
if vv2=highest[20](vv2) then
climax=vv1
else
climax=0
endif
if vv3=highest[20](vv3) then
chum=vv1
else
chum=0
endif
if vv2=highest[20](vv2) and vv3=highest[20](vv3) then
chumclim=vv1
else
chumclim=0
endif
if vv3=lowest[20](vv3) then
lowchum=vv1
else
lowchum=0
endif
return vv1 coloured(0,204,204) as "volume",lowvol coloured(204,204,0) as "Low-V Low-R",climax coloured(255,0,0) as "climax High-V High-R",chum coloured(0,204,0) as "High-V Low-R",lowchum as "Low-V High-R",chumclim coloured(204,0,204) as "climax High-V Low-R",vv4 as "average"


//////////////////////////////////////////////////////////////////////

versione modificata con RSI

//////////////////////////////////////////////////////

REM Parametri: Oshift=30 Vshift=5 period=14 RSIMassimo=80 RSIMinimo=20

////////////////////////////////////////////////////
vv1=volume
vv2=range*volume
if range<>0 then
vv3=volume/range
endif
vv4=average[100](vv1)
if vv1=lowest[20](vv1) then
lowvol=vv1
else
lowvol=0
endif
if vv2=highest[20](vv2) then
climax=vv1
else
climax=0
endif
if vv3=highest[20](vv3) then
chum=vv1
else
chum=0
endif
if vv2=highest[20](vv2) and vv3=highest[20](vv3) then
chumclim=vv1
else
chumclim=0
endif
if vv3=lowest[20](vv3) then
lowchum=vv1
else
lowchum=0
endif

REM RSI

rialzo=MAX(0,Customclose-Customclose[1])
ribasso=MAX(0,Customclose[1]-Customclose)
mmRialzo=wilderaverage[period](rialzo)
mmRibasso=wilderaverage[period](ribasso)
RS=mmRialzo/mmRibasso
mioRSI=100-100/(1+RS)

avolume=average[Oshift](volume)

If Barindex
mioRSI2=undefined
else
avolume=avolume[1]
mioRSI2=((mioRSI/100)*Vshift)*avolume
endif

avRSI=average[period*2](mioRSI2)
mRSI=avolume*(Vshift/2)

mioMax=(RSIMassimo/100)
mioMin=(RSIMinimo/100)
RSImin=(avolume*Vshift)*mioMin
RSIMax=(avolume*Vshift)*mioMax




return vv1 coloured(0,204,204) as "volume",lowvol coloured(204,204,0) as "Low-V Low-R",climax coloured(255,0,0) as "climax High-V High-R",chum coloured(0,204,0) as "High-V Low-R",lowchum as "Low-V High-R",chumclim coloured(204,0,204) as "climax High-V Low-R",vv4 as "average", mioRSI2 as "RSI", avRSI as "Media RSI", RSImin as "Ipervenduto", mRSI as "RSI 50", RSIMax as "Ipercomprato"
Jolly Roger non è connesso   Rispondi citando

10/09/10

elia e l'analisi fondamentale "fonte soldionline"

Nel vivo della trattazione gli Autori si addentrano dopo poche decine di pagine, quando ricordano che nel 1992 i due noti specialisti americani Eugene Fama e Kenneth French, dopo analisi statistiche poi estese e confermate, scoprirono due variabili alla base dei rendimenti di borsa: la prima era rappresentata dal rapporto Prezzo/Valore Contabile (P / VC) e la seconda dalla dimensione dell’impresa. E ciò avrebbe largamente soppiantato i modelli precedenti, come il Capital Asset Pricing Model (CAPM, o Modello di Equilibrio degli Attivi Finanziari) e il coefficiente “beta”.

È questo il primo passo del metodo, denominato dell’analisi quantitativa: scegliere azioni di imprese che presentino un rapporto P / VC compreso fra 1 e 2,5 (più è debole, maggiore il rendimento atteso) e una capitalizzazione non eccessiva, fra i 500 milioni e i 3 miliardi di dollari, inoltre non inserita nei listini principali delle borse.

Anche se a prima vista può apparire un po’ impegnativo far coesistere entrambe le variabili, assicuriamo che, grazie al tipo di esposizione sistematico di Colot e Samain, pagina per pagina si familiarizza con i presupposti che il rapporto P / VC non deve fuoriuscire da ambiti ridotti (quello delle imprese italiane è riportato anche dal maggior quotidiano economico nazionale) e che la dimensione dell’impresa non deve essere eccessiva (e quindi con maggiori margini di crescita).

Tutto qui? No. Ora arrivano i “semafori rossi”, ossia le condizioni che devono assolutamente inibire l’acquisto. Infatti, non si procede con il mouse se l’azienda in esame è:
•    oggetto di nuova quotazione (IPO); essa deve essere infatti quotata da almeno 5 anni;
•    oggetto di fusione o acquisizione (M/A) e l’azienda da acquisire fattura oltre il 30% di quella acquirente; l’esame viene rimandato di almeno 2 anni;
•    ha un indebitamento di oltre 2 volte i “mezzi propri”;
•    è troppo diversificata; il core business dev’essere all’80% del volume complessivo; quindi, no alle holding;
•    tende a internazionalizzarsi troppo;
•    presenta possibilità di guai giudiziari (litigations).

Dopo i semafori rossi è il momento di quelli verdi, per i quali vanno scandagliati strategia, giro d’affari e dirigenza:

•    la strategia deve prevedere una o più competenze di base, che la identifichino; il piano strategico dev’essere chiaro e ragionevolmente ambizioso a medio/lungo termine;
•    il giro d’affari e l’utile per azione devono crescere parallelamente nell’arco di 5 anni; è sempre preferibile che venga riconosciuto un dividendo e il payout presenti un range fra il 15% e l’85% dell’utile; la crescita sia regolare (almeno 2 volte negli ultimi 5 anni un aumento del dividendo); l’indebitamento finanziario non superi di 2 volte i mezzi propri; la liquidità, poi, sia almeno pari al 20% del totale dell’attivo; la dirigenza non sia rappresentata nel consiglio di amministrazione e agli azionisti di minoranza vengano riconosciute adeguate tutele.
Ne consegue una griglia valutativa che per la strategia prevede un massimo di 40 punti, composti da competenze specifiche (15 punti), buona e chiara presentazione formale (5 punti), con ambizione ragionevole (10 punti) e con prospettive di crescita in termini di mercati adiacenti e progetti (10 punti).

Analoga tabella per il giro d’affari, in cui si tenga conto dei risultati (15 punti) e del cash flow (15 punti) in mancanza del quale si analizzino gli utili (30 punti).

Se l’impresa non totalizza almeno 70 punti, non può essere presa in considerazione.

Tutto troppo cauto? Gli Autori si spingono a precisi consigli per chi abbia una maggior vocazione al rischio. Quindi, prendere in considerazione le imprese in fase di risanamento, imprese ad alto potenziale di innovazione e imprese dei paesi emergenti.

Fra le prime, solo quelle di grandi dimensioni e che si stiano risollevando da una cattiva gestione. Dal punto di vista quantitativo, è possibile far indietreggiare il rapporto P / VC a 0,5/ 1,5 (dal precedente caposaldo concettuale 1/2,5) e alla capitalizzazione è concesso di eccedere i 5 miliardi di euro. Infine, deve trattarsi del primo tentativo di risanamento, per di più capitanato da un gruppo dirigente completamente rinnovato; in questa strategia, nessun cartellino rosso, tranne quello delle litigations.

Fra le imprese ad alto potenziale di innovazione, restando estremamente interessanti i settori internet e le nanotecnologie, portare il rapporto P / VC fino a 3,5 volte, mentre sono confermati tutti i cartellini rossi prima illustrati, tranne quello relativo alla data di quotazione.

Per le imprese di paesi emergenti, nel ricordare cautelativamente che finora l’S&P500 ha sempre fatto meglio di tali mercati, gli Autori segnalano che questi ultimi sono via via più affidabili e che le loro direzioni d’impresa stanno progredendo. Tuttavia, non allontanarsi da Sudafrica, Sudamerica ed Est Europeo, tenendo presente l’indice di corruzione segnalato da siti specializzati (come www.transparency.org/cpi/#cpi) e quello di competitività su altre fonti del web (come www.=2.imd.ch/wcy o www.weforum.org). Per tali imprese (meglio se esportatrici) il rapporto quantitativo P / VC non deve oltrepassare il 2,5, mentre le capitalizzazioni possono superare anche i 5 miliardi di euro. Ovviamente, devono poter essere trattate a Wall Street sotto forma di Adr (American Depositary Receipt).

Eccoci alla conclusione. Ci è parso necessario presentare con un adeguato grado di analisi un libro che in realtà contiene una notevole quantità di ulteriori ragguagli (la stampa specializzata, i siti su cui documentarsi, i costi fissi e la disciplina fiscale…) e al quale, fra i tanti pregi, vanno riconosciuti il metodo e la completezza. Pubblicato nel 2005, mantiene a nostro parere intatti i vantaggi della qualità divulgativa e della precisione concettuale…

Leggere con calma, prendere nota, rileggere, predisporre degli schemi… Quindi introdursi gradatamente nella galassia della finanza internazionale seguendo i percorsi indicati… Le soddisfazioni non mancheranno.

Mario Elia
elia.mario@libero.it

08/09/10

Fibonacci 5-8-13-21-34-55-89-144 Lucas 7-11-18-29-47-76-123-199

Fibonacci 5-8-13-21-34-55-89-144
Lucas 7-11-18-29-47-76-123-199

SELL 100 %CAPITAL AT ENTRYQUOTE + (AverageTrueRange[14](close)) LIMIT
SELL 100 %CAPITAL AT ENTRYQUOTE - 2*((AverageTrueRange[14](close))) LIMIT 

prorealtime

//Parameter: Period = 20
//Parameter: Trigger = 0.5

//TrueRange
A = MAX((High - Low), (ABS(High - Close[1])))
TRa = MAX(A, ABS(Low - Close[1]))

//Closing Position Difference
ClosingPositionDifference = Close - Close[1]
SignedClosingPositionDifference = SGN(ClosingPositionDifference)

//Closing Position Bias
ClosingPositionBias = ClosingPositionDifference / TRa

IF ClosingPositionBias >= Trigger THEN
PositiveSignedVolume = Volume
ELSIF ClosingPositionBias <= -Trigger THEN
NegativeSignedVolume = Volume
ELSE
PositiveSignedVolume = 0
NegativeSignedVolume = 0
ENDIF

PositiveCQA = Close * PositiveSignedVolume * TRa * SignedClosingPositionDifference
NegativeCQA = Close * NegativeSignedVolume * TRa * SignedClosingPositionDifference
SumPositiveCQA = SUMMATION[Period](PositiveCQA)
SumNegativeCQA = SUMMATION[Period](NegativeCQA)

Histo = SumPositiveCQA + SumNegativeCQA

RETURN SumPositiveCQA AS "SumPositiveCQA", SumNegativeCQA AS "SumNegativeCQA", 0 AS "0", Histo AS "CQA Total - Histo"

04/08/10

In questi giorni sto provando una tecnica di scalping sul Forex con time frame a 15 o 5 minuti con EURUSD che al momento inizia a darmi qualche piccola soddisfazione..

Parametri ed indicatori:

* EURUSD o maggiori coppie USDJPY, GBPUSD, USDCHF
* TF 15 min o TF 5 min
* Indicatore Stocastico 5,3,3 oppure se si vogliono segnai più precisi 2,3,3
* Indicatore Bollinger 20,0,2
* Strategia di uscita 5-10 pips di guadagno

* Si può inoltre abbinare un MACD 2,3,7 per la conferma del trend

Regole:

* Mercato in trend UP per entrata SHORT
* Mercato in trend DOWN per entrata LONG

* ENTRATA SHORT
Quando la candela TORO chiude oltre la bollinger superiore e lo stocastico è in iper comprato (>80), attendere la chiusura della prima candela ORSO ed entrare SHORT all’apertura della candela successiva (-10 pips)

* ENTRATA LONG
Quando la candela ORSO chiude oltre la bollinger inferiore e lo stocastico è in iper venduto (<20),attendere la chiusura della prima candela TORO ed entrare SHORT all’apertura della della candela succassiva (+10 pips)

* STOP LOSS
(+ / – 8 pips)

26/05/10

dal sito di torreggiani opzioni di gann

TORREGGIANI GIUSEPPE







di reggio emilia il 20 febb 1998
solo scopo didattico in regalo da Torreggiani



“COME FAR SOLDI
CON LE
OPZIONI e DOPPIE (DOMANDA & OFFERTA)”








Di Gann





















Per fare trading (commercio) di successo in borsa ognuno dovrebbe imparare tutto quel che può circa lo stock market e sul modo di operare sul mercato per ottenere il massimo risultato possibile. Dovrebbe imparare a rischiare il meno possibile cercando di ottenere il massimo profitto. Più un uomo studia ed impara, più grande sarà il suo successo. Noi citiamo proverbi:



1. “L’uomo saggio ascolterà e imparando crescerà”;

2. “Il discernimento ti preserverà; capire ti proteggerà”;

3. “Istruisci un uomo saggio ed egli diventerà più saggio. Insegna ad un giusto ed egli aumenterà le sue conoscenze”.



Il libro “Books of the Lambs” (“Il libro degli agnelli”) afferma che la paura del mercato è l’inizio della sua conoscenza.













COSA E’ “Puts & Calls on Stocks”?





Puts e Calls sono assicurazioni che forniscono protezione al tuo profitto e ti permettono di operare in borsa con rischio limitato. CALL è un contratto fra te e il venditore col quale lui si impegna a venderti uno stock ad un prezzo fissato e a consegnartelo entro 30 giorni. Tu hai un’opzione in ragione della quale puoi chiamare per la consegna in qualsiasi momento nell’arco dei 30 giorni. La tua perdita è limitata al prezzo che paghi come premio, che è lo stesso che comprare con una CALL (chiamata). Per esempio:



Supponiamo che un uomo debba vendere una casa e si accordi con te per vendertela a 5,000 dollari e per consegnartela a quel prezzo 60 giorni più tardi. Tu gli dai 100 dollari per fermare l’accordo (puoi poi saldare o perdere la caparra se cambi idea…). Se dopo 30 o 60 giorni sei in grado di rivendere la casa a più di 5,000 dollari (con un profitto di 500 o 1,000 dollari) allora eserciti la tua opzione (diritto di prelazione):



compri la casa per i 5,000 dollari prefissati e la rivendi. Ma se allo scadere dei 60 giorni tu non hai trovato modo di profittare della prelazione, e non vuoi comprarla, rinunciando avrai perso solo 100 dollari.



Stesso caso applicato ad uno scambio in borsa, con Calls: se compri un Call quando Chrysler vende azioni a 105, buone per 30 giorni a 110, paghi 142,50 dollari, che include le tasse federali. Supponiamo che prima della fine dei 30 giorni Chrysler salga a 115, avresti un profitto di 5oo dollari… Puoi vendere tutte le Chrysler a 115 dovendole pagare solo 110! Ma se le Chrysler vengono vendute a 115 dopo soli dieci giorni che le hai “comprate” (cioè dopo dieci giorni che hai sottoscritto il contratto calls), e tu hai motivo di credere che il trend positivo continuerà, allora aspetterai: solo poco prima dello scadere dei 30 giorni, potresti trovarti a vendere a 120 dollari (con un guadagno di 1,000 dollari). D’altra parte, se dopo che le hai fermate a 110 dollari vedi che non c’è profitto (magari stanno sempre a 110 o a meno…) tu non concludi il contratto perdendo solo quel che hai pagato per il Call (caparra…).







PUT è un’opzione o un accordo con una controparte dalla quale tu “compri” la possibilità di consegnare lo stock ad un prezzo fissato entro 30 giorni, dopo che hai comprato il PUT.

Un PUT ti costa 137,50 dollari per 100 shares (quote). Esempio:



Chrysler sta vendendo a, diciamo, 105 e tu credi che scenderà ancora, compri un PUT a 30 giorni a 100 dollari per il quale paghi 137.50 dollari. Questo vuol dire che quando Chrysler andrà sotto i 100 tu sarai nella condizione di essere “short” (quasi) 100 quote a quel prezzo, perché la controparte dalla quale comprasti deve prendere da te 100 quote a quel prezzo ogni volta che gli dai le azioni entro i detti 30 giorni.

Diciamo che Chrysler va a 95. Tu puoi comprare 100 quote quando va a 95 ed aspettare la fine dei 30 giorni. Nel frattempo se Chrysler va a 105, dandoti 10 punti di profitto, tu potresti venderle! Quindi se alla fine del periodo quando l’opzione si estinguerà, se Chrysler vale sopra i 100, tu avrai tratto profitto dallo stock che hai comprato contro il PUT e semplicemente lascerai spirare l’opzione senza consegnare. Ma, se non tratti (le azioni non scendono particolarmente….)/ speculi e il prezzo scende, diciamo a 90 alla fine del periodo, allora tu comprerai 100 quote (ad un prezzo inferiore!!) consegnandolo alla controparte (con un bel profitto di 1,000 dollari).





PUTS e CALLS sono perfettamente sicuri, perché ogni Put e ogni Call venduti da un affidabile broker che tratti Put e Call (cioè da un mediatore che faccia queste operazioni), avrà l’avallo di un membro della borsa di New York il quale è totalmente affidabile e ti consegnerà quanto tu avrai contrattato e opzionato.



Inoltre, per precisare ulteriormente, quando compri un Call in borsa tu sei sul mercato proprio come se avessi comprato, solo che il tuo rischio è limitato. Ancora, se compri un PUT su uno stock, vuol dire che sei corto sul prezzo al quale lo hai comprato, ma non devi alzare alcun margine o sopportare perdite, ad eccezione del prezzo del Put. Dunque se scende sotto il prezzo al quale tu hai comprato il Put, tu fai soldi proprio come se avessi fatto una speculazione a breve.





Quando compri nello stesso stock sia Puts che Calls il contratto si chiama SPREAD (estensione). Esempio:



Chrysler sta vendendo le sue azioni a 100 e tu sei in dubbio se salirà o scenderà, ma vuoi approfittare di ogni possibile movimento quando avverrà. Così comperi un Put a 96 e un Call a 104. Diciamo che il mercato scende…scende a 95…esita e poi pare scendere nuovamente. Allora compri 100 quote di Chrysler, sapendo che se continuasse a scendere non potresti perdere poiché hai un Put a 96. Poi il mercato inizia a salire…continua e, prima dei 30 giorni, Chrysler arriva a 110. Così avresti 6 punti di profitto (hai comprato a 104). Hai ancor alo stock (comprato a 96). Ora: puoi vendere 200 quote e “call for” (cioè opzionare un Call) 100 di quelle a 104, il che ti darà un profitto sul Call e il tuo Put si estinguerà costandoti le spese contrattuali, senza che tu ti sia poi esposto in modo rischioso.



Gli “Spreads” spesso possono essere comprati molto “vicino” al mercato quando stai comprando un Put e Call dallo stesso uomo. Su alcuni stock puoi comprare Spreads pagando un premium addizionale. Come regola, comprare contratti Spread non è molto redditizio ad eccezione che per stock molto attivi sul mercato, i quali hanno fluttuazioni molto vaste durante i 30 giorni, dandoti la possibilità di operare sia in Put&Call durante il mese. Come minimo, comprando uno Spread, se lo stock varia di 10 o 15 punti o più in entrambe le direzioni, sei comunque sicuro di far soldi. Tuttavia, non è sempre raccomandabile spendere tanto quanto costa uno Spread a meno che il mercato non appaia davvero molto attivo e tu stia trattando stocks di alto prezzo.



George W. Butler &Co., brockers di contratti Put&Call, danno questa definizione: “Un Put è un contratto negoziabile col quale il contraente può mettere sul mercato una certa sicurezza ad un prezzo specifico “on/or before” (ad una certa data o prima…) una certa data. Un Call è l’opposto. Uno Spread è un Put+un Call. Il Premium è la somma pagata per un Put, per un Call o per uno Spread. Il Maker è colui il quale vende Puts, Calls o Spreads. L’Endorser è una ditta della borsa di NewYork che garantisce un contratto- Put, -Call o –Stock avallandolo come si fa con un assegno. Dal punto di vista assicurativo questa prerogativa è considerata di gran valore.






COME VENGONO VENDUTI I PUTS & CALLS?



Puts&Calls vengono venduti da traders (operatori del commercio) e grossi operatori che ne fanno un business fuori e dentro il mercato vendendo Puts o Calls sugli stocks che hanno comprato e/o venduto; ma Puts e Calls sono sempre avallati da membri della N.Y Stock Exchange (borsa di New York). Normalmente P&C vengono venduti parecchi punti fuori del prezzo di borsa: un Call ti costa 142.50 dollari e la lontananza dal prezzo di mercato dipende dall’attività dello stock (della merce) e dalle condizioni di mercato. Un Put funziona al contrario: tanti punti lontano dal prezzo cui il mercato vende quello stock quel tal giorno, dipendono dal prezzo dello stock e dall’attività del mercato. Tuttavia, spesso traders che trattano di P&C, li vendono al prezzo di mercato in cambio di un premium addizionale (cioè ti costerà di più…). Per esempio:



Douglas Aircraft potrebbe essere quotata 56, ma pagando un premium di 300 dollari al venditore tu potresti comprare un Call o un Put Su Douglas per i soliti 30 giorni a 56, così quando scende o sale di tre punti dal prezzo al quale hai comprato il Call o il Put, tu avrai indietro i soldi spesi in più e, se salisse o scendesse per più di tre punti avresti un profitto netto sul prezzo pagato per il privilegio (di avere la quotazione pari a quella del mercato nel giorno di contrattazione).





Di regola io suggerisco di comprare Puts o Calls con rischio limitato al prezzo di 142,50 dollari per 100 quote per ogni Call o 137,50 dollari per 100 quote per un Put, comprando a quotazioni leggermente diverse da quelle del mercato.






PERCHE’ VENGONO VENDUTI I PUTS & CALLS?



Qualcuno potrebbe porre questa domanda…

Ma se c’è la possibilità di avere larghi profitti a basso rischio comprando Puts&Calls perché speculatori sani di mente non se li tengono per se?!



Spesso un commerciante fuori dal mercato desidera comprare partite di merci se il loro valore scende di 4 o 5 punti, così ti venderà un Put sullo stock 3 o 4 punti fuori della quotazione attuale e tu gli pagherai il premium di 137,50 dollari; poi se lo stock cala al livello al quale lui desidera comprare, tu gli consegni lo stock. D’altro canto, spesso questi grossi traders (commercianti) hanno accumulato una gran quantità di merce dalla quale già hanno tratto profitto e pensano di vendere, una parte o tutto, con un Call 5 o 10 punti sopra la quotazione attuale, così che se il mercato avanzasse di qualche punto (5, 10 o più) ne trarrebbero ulteriore vantaggio. Un’altra ragione per la quale desiderano vendere è per avere liquidità: tanto un Put o un Call li protegge dal punto di vista del rischio tanto quanto protegge te. Supponiamo ti vendano un Put: il mercato inizia a scendere velocemente e pare scenderà ancora… laddove tu avrai un profitto, loro avranno venduto a breve, cioè a breve avranno realizzato il loro margine di guadagno e avranno liquidità.

E’ un business perfettamente legittimo un po’ come i business di natura assicurativa, conveniente sia chi vende sia a chi compra.






TEMPI DEI CONTRATTI DI PUTS & CALLS



Di norma puoi comprare Puts&Calls che valgono/durano 7 giorni, due settimane, 30 giorni e, talvolta anche a 60 o 90 giorni. Però la maggior parte di quanti trattano abitualmente il business di vendere Puts&Calls non trattano quelli che durano più di 30 giorni. Tuttavia, tu puoi sempre chiedere al tuo broker o alla controparte di informarsi su cosa si possa comprare con Puts&Calls a 30, 60 o 90 giorni; se quanto ti viene prospettato ti interessa puoi scegliere di trattare.



Il mio consiglio è:

farai più soldi comprando Puts&Calls a 30 giorni, perché a 7 o a 14, a meno che il mercato non sia proprio molto attivo, rischi di doverti accontentare di un profitto minore. Tuttavia, quando compri P&C a 7 o a 14 giorni, paghi un premium inferiore che per quelli a 30 giorni. Il premium per un P&C a 7 giorni è di 62,50 dollari; per due settimane è di 87,50 dollari.




COME COMPRARE PUTS & CALLS



Se vivi fuori New York, puoi dare ordine ad un broker locale, il quale comprerà per tuo conto P&C avallati da una ditta della borsa di New York. Poi, quando vorrai potrai dare ordine di vendere/comprare e il broker si occuperà per te dell’affare. Tratta sempre con broker iscritti all’albo o membri della borsa di New York!





L’unità base di commercio per Puts&Calls sono 100 quote, ma potrai sempre comprare lotti aggiuntivi o mezze unità (50 quote) di Puts&Calls. Diffida di broker che non siano iscritti all’albo, che non siano membri dell’associazione dei brokers e dealers in P&C, se ti offrono P&C non avallati da una ditta della borsa. Ci saranno sempre brokers esterni che tenteranno di venderti P&C molto vantaggiosi….con scarti di 10 o anche 25 punti dalla quotazione di mercato: ma non ti offrono garanzie!




BROKERS CHE TRATTANO PUTS & CALLS



Ci sono molti broker a New York che trattano P&C: comprano e vendono su commissione ed hanno l’avallo della borsa di New York. Puoi trattare con loro direttamente o tramite un tuo broker. I nostri sottoscrittori ci chiedono spesso di raccomandare loro un broker affidabile. Noi abbiamo fatto affari con George W. Butler & Co., 20 Broad Street, New York City, negli ultimi 25 anni. Sappiamo che sono onesti e coscienziosi e vi forniranno servizi affidabili e sempre avallati dalla borsa di N.Y. La George W. Butler & Co. è stata fondata 40 anni fa ed è una associata del Put & Call Brokers & Dealers Association, Inc. Se desideri mandare ordini di acquisto per Puts&Calls puoi (…)



(MANCA PAG. 6!!!)



(Vado con la 7…)



(…) suo rischio è sempre limitato. Un altro vantaggio è che salva i pagamenti di interessi. Se compri un Call e il mercato si muove a tuo favore, per 30 giorni non devi pagare alcun interesse finché tu non chiami (CALL FOR) perché lo stock venga consegnato al tuo conto.



La Security Exchange Commission ha deliberato che venga richiesto un 55% di anticipo per comprare stocks, dunque è un gran vantaggio comprare Puts&Calls. Per esempio:



Se vuoi comprare 100 quote di uno stock che vende a 100 dollari per quota, dovresti anticipare 5,500 dollari per comprarlo; ma invece di anticipare tanti soldi puoi comprare un Call su quello stock, per esempio della durata di 30 giorni aspettandoti un movimento in su di 5 punti, il quale ti costerà 142,50 dollari. Se lo stock sale durante i 30 giorni fino a darti 1,000 dollari di profitto tu avrai riavuto il prezzo del premium. Invece se compri anticipando il 55% (5,500 dollari) un profitto di 1,000 dollari ti farà ritornare il 20% del capitale netto ( ma potrebbe anche essere crollata la borsa e tu saresti lì a domandarti se vendere o aspettare magari rischiando tutto il capitale).



COME USARE I PUTS & CALLS INVECE DEGLI ORDINI “STOP LOSS”



Un altro vantaggio di comprare P&C è quello di proteggere lo stock che hai già comprato o che ti scarseggia. Quando i mercati sono molto “selvaggi” e attivi ed eventi inattesi accadono, gli stocks spesso perdono o acquistano rapidamente: è già successo in passato e ancora succederà in futuro…in questi casi tu vorresti essere protetto contro le perdite. Puoi usare uno “stop loss order” (ordine di fermare le perdite: in senso letterale….), inmodo che, se lo stock dovesse perdere 3, 4 o 5 punti dopo il tuo stop, lo stock verrebbe venduto sul mercato. Se tu avessi 100 quote di Chrysler comprate a 100 e queste scendessero arrivando a 97 e tu dessi l’ordine di “stop loss” a 95, ma nella notte per cause non prevedibili calassero e all’apertura le trovassi quotate a 90: il tuo stock verrebbe venduto a 90 e tu perderesti 5 punti più di quelli che ti eri aspettato di perdere impartendo l’ordine di “stop loss”. Se invece di impartire l’ordine “stop loss” quando Chrysler era a quota 100, tu avessi comprato un Put a 95, quando poi lo stock avesse anche aperto a 90 o continuato a 80, tu l’avresti protetto a 95 (consegnandolo o risolvendo di aspettare) perdendo solo il premium.



Rovesciamo la posizione. Supponiamo che tu abbia un po’ di Chrysler a quota 100 con uno “stop loss” sullo stock a 105. Se l’evento inatteso causasse un rialzo a 110 il tuo ordine di “stop loss” sarebbe stato eseguito 5 punti oltre quel che ti aspetti e tu perderesti 500 dollari o 5 punti più di quel che ti aspetti. Ma se invece del solo ordine di “stop loss” tu avessi un Call sullo stock e Chrysler aprisse 5 punti sopra il tuo ordine di stop loss una qualche mattina, il Call ti proteggerebbe perché avresti un contratto per comprare lo stock ad un prezzo sul Call e potresti quindi consegnarlo.



Così puoi usare P&C come fosse una sorta di assicurazione per le tue altre operazioni di borsa, li usi cioè per limitare il rischio di eccessive oscillazioni, limitando la tua perdita al premium, quando vuoi avvantaggiarti di uno stock che pensi potrebbe avere movimenti rapidi in un senso o nell’altro.




QUANDO COMPRARE PUTS & CALLS?



Il momento giusto per comprare P&C è quando il mercato è molto attivo (e il titolo in questione pure) o si hanno chiari segnali di una prossima attività. Puoi determinare quando comprare P&C e su quali stock sottoscrivere P&C leggendo, studiando e applicando le regole spiegate sul mio libro “Truth of the Stock Tape, Wall Street Stock Selector and New Stock Trend Detector”.



Ti darò qui di seguito alcune regole che ti aiuteranno a determinare il momento giusto per comprare P&C:



1^ regola: Compra Calls se il prezzo è sceso molto o moltissimo (risalirà….), oppure compra lo stock se il prezzo è molto basso e compra Puts (su quello stock) che ti proteggeranno nel caso in cui lo stock dovesse avere un vero tracollo. Con ciò intendo che se uno stock ha raggiunto un livello basso, poi avanzerà; se mesi dopo scende di nuovo e torna a quel livello avrà fatto quel che in gergo si chiama un double bottom. Se ciò accade nuovamente i bottom saranno tre!!



Stesso ragionamento per azioni che salgono. Compra Puts per doppi o tripli balzi positivi (se salgono), o vendi lo stock a breve e compra Calls a protezione in caso lo stock dovesse sorpassare il vecchio tetto massimo.



E’ sempre meglio, quando gli scambi sono molto vivaci e veloci, aspettare diverse settimane, se non mesi nel caso in cui i movimenti siano in salita, prima di decidersi a comprare Puts&Calls, così da dare allo stock il tempo di completare il suo ciclo di movimenti. Puoi facilmente capire i movimenti se guardi a quelli del passato (per lo stesso titolo).



2^ regola: Compra Calls quando si superano i vecchi livelli. Se uno stock sta per settimane, mesi o anni in una ristretta gamma di oscillazioni intorno al top, come dico nel libro, quando poi rompe il precedente top sta ad indicare l’inizio di un periodo di attività. Quello è il momento di comprare un Call, come dimostrerò in un esempio più tardi.

Capovolgi la regola: quando uno stock rimane per un lungo periodo ad un basso livello, poi rompe il limite, allora compra Puts o vendi lo stock a breve e compra Calls come protezione.



3^ regola: Se uno stock avanza fino al top che aveva già raggiunto molti mesi prima o molti anni prima, ma fallisce il superamento di questa soglia, poi avrà una reazione; zigzagherà facendo un top più basso: questo è il momento di vendere lo stock a breve e di comprare un Call a protezione in caso lo stock vada più su. Potresti anche comprare un Put a 30 giorni perché se il top è un top finale (cioè non è il primo…nemmeno il secondo!) lo stock inizierà un lungo declino.

Capovolgi la regola: dopo un lungo declino…Se lo stock fa un secondo o un terzo declino dopo molte settimane o mesi, ciò preannuncia una risalita: è il momento di comprare un Call o di comprare lo stock e un Put a protezione.



4^ regola: Quando lo stock rimane per molti mesi intorno alla stessa quotazione, ma non supera un top, puoi comprare un Put e lo stock quando esso comincia a mostrare segni di attività, oppure compri un Call non appena l’attività tende a salire.

Capovolgi: se uno stock rimane per molti mesi intorno al livello top, ma fallisce il suo superamento, compra un Put quando l’attività verso l’alto comincia o compra un Call e vendi a breve.







5^ regola: Dopo che uno stock è aumentato tanto da aver superato di diversi punti un top al quale era fermo da settimane o mesi, in genere torna al vecchio top: a questo punto tu devi comprare un Put e una quota dello stock, oppure comprare uno o più Calls.

Capovolgi la regola in caso di mercato preda di speculatori al ribasso (Bear market)….Quando la quotazione di uno stock rompe un vecchio livello minimo (bottom) e va al di sotto di parecchi punti, poi recupera nuovamente verso il vecchio livello minimo, compra Calls e vendi la quota entro breve tempo, oppure compra Puts.



6^ regola: In un mercato al rialzo (Bull market), quando il trend (andamento) è in rialzo, tu aspetta (prima di reagire) che sia salito di 5, 10 o 12 punti, quindi compra Calls, oppure compra una quota e assicurala comprando anche Puts.



In un Bear Market aspetta il recupero delle quotazioni di 5, 7, 10 o 12 punti, quindi compra Puts, oppure vendi a breve la tua quota proteggendoti con un Calls.





7^ regola: Compra un Call quando uno stock reagisce del 40-50% dall’ultimo avanzamento o compra lo stock e proteggiti con un Puts.



Capovolgi questa regola in caso di Bear Market (con speculazioni al ribasso): Compra Puts quando le quotazioni di una merce recuperano il 40-50% dall’ultimo movimento o compra calls quando oscillano per proteggerti da vendite a breve. Per esempio:

Supponiamo che una quotazione avanzi da 100 a 120. Un declino a 110 sarebbe pari a ½ o al 50% dell’incremento. Se tutto lascia pensare che il mercato è preda di speculazioni al ribasso – i maggiori titoli vanno giù – allora dovresti comprare Puts quando il titolo recupera dal 40 al 50%. Esempio:

U.S. Steel (acciaio USA), marzo, dal 6 all’11 del 1937, raggiunse il top a 126,50 dollari. Dopo un avanzamento di più di 50 punti una grossa reazione era da prevedere: era il momento di comprare un Put. Infatti scese di 14 punti ( 22 marzo), cioè a quota 112,50 dollari. Un 50% di recupero sarebbe a 119, 50 (7 punti). Per questa soglia si doveva comprare un Put. U.S Steel avanzò a 123,50 dollari il 31 marzo dello stesso anno, meglio del 50%, dando una buona opportunità a chi aveva comprato Puts a 30 giorni, i quali resero bene poiché l’acciaio scese di 24 punti in 30 giorni.




QUANDO COMPRARE PIU’ OPZIONI DI PUTS & CALLS SULLO STESSO STOCK?



Supponiamo che uno stock che tu hai superi il livello top, si muova velocemente e mostri un trend al rialzo. Tu hai comprato Calls ed hai avuto profitti con essi nel primo mese. Dopo 30 giorni il trend pare ancora al rialzo e non appena supera il livello top tu compri Calls e puoi proteggere il profitto fatto coi primi Calls comprando Puts sotto il livello di mercato mantenendo il tuo stock originale. Molti fanno ciò quando un movimento di 50, 60 punti avviene in due o tre mesi. Continuano a comprare Calls ogni mese e continuano a tenersi le quote e spesso, poi, comprano Puts per proteggere i loro profitti (invece di scegliere ordini di “stop loss”), così fanno larghi profitti con rischi minimi.




COME TRATTARE “contro” I PUTS&CALLS



Supponiamo che tu compri un Call su azioni della General Motors a 50. Nel momento in cui compri il Call, General Motors vende a 47. Il tuo Call ha una durata di 30 giorni; quando General Motors arriva a 50 aspetta diversi giorni e non far troppo caso, subito, a come vanno le cose: potrai poi vendere le tue azioni (prima che scenda oltre la quotazione a 50) e comunque vada avrai avuto un profitto.

Se avanzano a 55 avresti comunque un profitto di 5 punti sul prezo del tuo Call (se invece avessi venduto subito, raggiunta la quotazione di 50 avresti un po’ di rammarico!!).Queste speculazioni sono dette SHORT TRADE, cioè commercio a breve o scambi a breve (ammesso che 30 giorni sia un periodo breve…).



Eccoti un esempio che parla di un Put…

Supponiamo che Douglas Aircraft stia vendendo intorno a 50 e tu compri un Put su 100 quote a 30 giorni a 46. Douglas scende a 46 o a 45 e pare aver raggiunto il fondo (cioè non scenderà oltre, ti sembra…). Poi approfittare dell’incertezza comprando 50 quote contro il tuo stesso Put a 46: se scende ulteriormente sei tutelato dal primo, se invece sale (e tu non hai ancora venduto il primo) sei tutelato dal secondo!

Se le azioni scendessero di altri 5 punti (entro lo scadere dei 30 giorni, naturalmente), avresti un profitto pari a 5 punti sul tuo Put e potresti consegnare le 100 quote avendo per contro un recupero con le altre 50 che quanto meno ti permetterebbero di non perdere (andresti in pari, eccetto le commissioni pagate per i Puts).



Alcuni astuti traders comprano Puts&Calls, e fanno soldi, “contro” (come descritto nell’esempio appena descritto) gli stessi Put&Call che comprano. Se alla fine del periodo il Put o il Call si estingue senza aver prodotto profitto, loro avranno comunque tratto vantaggio da ciò speculando sulle fluttuazione del mercato (e dei loro stessi investimenti!). Spesso puoi vendere “contro” un Put o comprare “contro” un Call molte volte nei trenta giorni della loro durata, anche se le quotazioni fluttuano solo di due/cinque punti; sarai comunque protetto anche se alla fine il tuo Put o il tuo Call di per sé non ti avranno reso affatto.



Alcuni traders trattano in Puts&Calls in questo modo:

Supponiamo che abbiano comprato un Call su di uno stock a 100 e questo avanza a 110; allora loro comprano un Call a 30 giorni per il livello 110 e quando il primo Call si esaurisce (finiti i 30 gironi) loro non lo vendono (proprio allo scadere!): comprano invece un Put a protezione (nel caso scendesse sotto 110). Vanno avanti così “piramidando” sull’investimento iniziale e non vendendo lo stock fino a che non avranno sentore che il mercato arrivi ad uno stallo.



Ovviamente più il mercato è attivo (anche in ribasso) è più è facile speculare! Tutto molto a breve, comprare e vendere sempre proteggendo il capitale, seguendo il trend (andamento) principale anche per molti mesi. Insomma finché si muove il mercato (in su o in giù, non importa).




SU QUALI STOCK COMPRARE PUT&CALL?



Gli stock si muovono sempre più velocemente se tendono al rialzo, perciò, come norma generale, farai più soldi con Put&Call su stock quotati fra 75 e 150 dollari per quota, ma ci sono momenti in cui potrai comprare dei Calls su merci che vendono fra i 5 e i 10 dollari facendo guadagni sul rischio minimo.



La successiva gamma di prezzo è fra 20 e 36 dollari. In questo intervallo di prezzo puoi comprare Puts&Calls due/tre punti sopra o sotto la quotazione. Dopo che lo stock supera la quota 36-40 dollari per quota comincerà ad oscillare più rapidamente: da qui in poi comprare Put&Call ha già più senso almeno fino a che raggiungeranno la quota 60/75 dollari. Poi potrai rivolgere la tua attenzione ad altri stock della stessa fascia di quotazione.




COME VENDERE PUTS E CALLS



Molte persone sanno come comprare Puts e Calls, ma poche sanno come venderli o sanno davvero come possono fare a venderli ottenendo il premium per l’opzione.



Quando vendi un Put o un Call su di uno stock, tu stai semplicemente dall’altra parte rispetto a quando lo compri e ci sono più vantaggi ad essere in questa posizione, soprattutto in alcuni periodi di vita del mercato.



Supponiamo che tu desideri comprare U.S. Steel. Naturalmente, vuoi arrivare sul mercato e comprare al livello minimo possibile, ma non puoi essere certo che quelle azioni siano al loro bottom level (livello minimo). Per esempio:

diciamo che U. S. Steel sta vendendo a 66 dollari per quota e tu senti che lo compreresti se scendesse a 62. Hai il tuo accout (conto aperto) presso un broker e i soldi in deposito pronti ad essere spesi per l’acquisto. Dai al broker l’ordine di comprarti un Put su 100 quote di U. S. Steel, a 30 giorni---- il quale è sempre sotto il mercato, varia fra un minimo di 2/3 punti ad un massimo di 10/15. Il broker vende il Put sul U. S. Steel a 62 per 30 giorni e riceve 112,50 dollari (accreditato sul tuo account): questo è il premio che ricevi dal compratore. Diciamo che U. S. Steel non scende sotto i 62 entro i 30 giorni. Il Compratore non ti chiederà di vendergli la quota e tu ti terrai le U. S. Steel. Il premium sarà il tuo profitto più facile!



Poi, se ancora vorrai comprare azioni U.S. Steel, puoi vendere un Put su 100 quote, valido 30 giorni, a qualsiasi prezzo, al di sotto del prezzo di mercato, cui il broker possa trovartene uno (un Put…).

In questo caso, diciamo che U. S. Steel stia vendendo intorno a quota 63 e il broker vende il Put per tuo conto a 59, di nuovo ricevendo il premium di 112,50 dollari. U. S. Steel scende poi a 58 e chiude i trenta giorni a 58. L’uomo che ha comprato da te il Put su 100 quote di Steel a 59 rinnova il Put e versa di nuovo il premium.



Supponiamo poi che tu desideri fare 4 o 5 punti di profitto sul tuo U. S. Steel. Dai al broker l’ordine di vendere un Call sullo Steel valido 30 giorni. Lo vende a 64 (e tu ricevi il premium). Se alla fine dei 30 gironi U. S. Steel non ha raggiunto i 64, tu hai ancor alo stock ed hai 375,00 dollari ricevuti e ricavati dalla vendita di Puts e Calls.



Alla fine dei 30 giorni U. S. Steel vende a 63. Istruisci il boker di vendere un Call a 30 girni e lo vende a 67 (accreditandoti il premium). Alla fine dei 30 giorni U. S. Steel vende a 69 e allora l’uomo cui avevi venduto il Call chiede la consegna. Il tuo broker gli darà le 100 quote per 67. Tu dunque vendi a 67 quote che avevi comprato a 59: 8 punti di profitto pari a 800 dollari meno le commissioni e gli interessi e hai ricevuto 450 dollari di premium per i Puts&Calls che hai venduto, che è un profitto extra che non ti ha portato troppi rischi, non tanti quanti avresti corso vendendo e comprando quote rincorrendo quotazioni di mercato.



VENDERE CALLS PER FARE SPECULAZIONI A BREVE



Supponiamo che tu stia pensando che il mercato viaggi verso rialzi che ti permetterebbero guadagni a breve, però non sei certo di quale potrebbe essere il punto esatto, cioè il momento, in cui raggiungerà il vertice. U. S. Steel è quotato 75, così dai al broker l’incarico di vendere un Call su 100 quote a 30 giorni. Lui lo vende a 80, che vuol dire che se U. S. Steel fosse quotato intorno a 80 alla fine dei 30 giorni, il tizio che ha comprato da te il Call lo comprerà da te a 80. Tu avrai guadagnato il premium e i punti che lo U. S. Steel ha guadagnato.



Potresti essere in grado di vendere Calls due volte o anche tre, o cinque o più e prendere il premium prima che in effetti i tizi cui tu hai venduto il Call davvero decidano di comprare la merce.

Dopo che ti è stata chiesta la partita a 80 tu decidi di vendere un Put. Ne ottieni uno a 75, che di per se ti darebbe cinque punti di profitto (oltre al premium). Diciamo che alla fine dei 30 giorni lo stock è quotato 74 e il tizio consegna al tuo broker 100 quote. Così hai comprato 100 quote a copertura della tua posizione-short (a breve): hai tratto un profitto di 5 punti o di 500 dollari, meno le commissioni e le tasse. E allo stesso tempo hai guadagnato 225 dollari extra vendendo Put&Call, senza aver affrontato rischi addizionali.




COME PROTEGGERTI VENDENDO PUTS O CALLS



Sia che tu voglia entrare nel mercato o meno, puoi vendere Puts o Calls e proteggere i tuoi traffici comprando e vendendo lo stock prima che il Put o il Call scadano. Per esempio:

Supponiamo che tu abbia venduto un Call su azioni U.S. Steel a 80 dollari che però in realtà in realtà non hai comprato U. S. Steel (e non sei un rialzista). Quando avanza a 78/79 decidi che non vuoi venderli al ribasso, poiché il mercato sembra molto forte. Per proteggerti compri 100 quote a 79. Quindi, ipotizzando che alla fine dei trenta giorni chiude a 87; l’uomo cui hai venduto il Call ti chiederà la consegna e tu gliele (le quote) devi dare a 80. Hai un punto di profitto, avendole comprate a 79 ed hai il premium (112,50 dollari).



Supponiamo invece che tu venda un Put sul U. S. Steel a 72 per 30 giorni. Poi il mercato si indebolisce e declina rapidamente. Quando raggiunge quota 74 e tu pensi che scenderà oltre, vendi 100 quote a 74. Se continua a scendere e chiude i 30 giorni a quota 69 e il tipo cui hai venduto il Put ti consegna lo stock a 72 permettendoti un guadagno percentuale pari a 2 punti più il premio.



E’ sempre un tuo vantaggio, se hai molte azioni, vendere dei Calls a 30 giorni fino a che davvero poi ti verrà richiesta la consegna delle azioni, perché se hai torto e il mercato va in modo diverso da quello che prevedevi tu, almeno il premium su ogni Call venduto ti aiuterà a coprire eventuali perdite sul valore dello stock.



Quando hai poche azioni, nella maggior parte dei casi vendere Put a 30 giorni ti permetterà di fare un po’ di soldi, perché se il mercato scende (come spesso accade) e non raggiunge la quotazione del Put, tu non avrai in effetti venduto, ma avrai fatto soldi col premium. Potrai rivendere un Put!



Conosco molti traders che, quando hanno molte azioni o hanno comprato e vogliono tutelarsi, vendono Calls ogni 30 giorni e talvolta lo fanno per mesi e mesi prima di arrivare davvero a vendere lo stock. In quel tempo loro fanno almeno un punto di profitto al mesi vendendo Call ogni 30 giorni.




COMPRARE UN PUT E VENDERE UN CALL ALLO STESSO TEMPO



Supponiamo che tu compri U. S. Steel a 60 e vuoi essere protetto e limitare le perdite. Allora dovrai comprare un Put, a trenta giorni, a 57 cioè tre punti sotto il tuo prezzo di acquisto. Allo stesso tempo vendi un Call a 65. Questo determinerà solo una lieve differenza fra il prezzo pagato per il Call e quello del Put (esposizione minima). Dovesse capitare l’inaspettato e novità non favorevoli dovessero causare il declino delle azioni U. S. Steel con chiusura a 50 alla fine dei trenta giorni, tu sarai comunque fuori mercato a 57, perché puoi vendere in ragione del Put. Questo è quello che noi definiamo vendere un Put o un Call “on one side” del mercato per fare soldi che ti proteggono da eventuali perdite “on the other side” (cioè da una parte la tua azione è in perdita ma dall’altra recuperi, almeno un po’).




CONCORDARE LA VENDITA DI PUTS E CALLS



Puoi fare in modo di vendere Puts e Calls mettendoti in contatto con il tuo broker. Ogni società di mediazione membro della New York Stock Exchange può avallare Puts e Calls. Molte società, tuttavia, non trattano questo tipo di affari, ma il tuo broker potrà certamente raccomandartene una che sarà lieta di avallare Puts e Calls che tu vorrai redigere. Se il tuo broker non ti può essere di aiuto in questa faccenda, puoi contattare una società membro della Put and Call Dealers Association.



Per vendere un Put o un Call è generalmente necessario depositare almeno il 30% del valore dello stock, o in caso di un Call puoi depositare lo stock stesso, così che il broker sarà garantito (in caso lo stock venga in effetti richiesto).



Puts e Calls non vengono venduti solo a 30 giorni, ma anche a 60, 90 e in alcuni casi per periodi più lunghi, in particolare quando il mercato è fiacco o inattivo. Inoltre, invece di vendere con pagamento di un premium solito, spesso vengono venduti per 250 o 300 o 400 o 500 dollari sul mercato; in altre parole, invece di ottenere punti in su o in giù (quotazione), ricevi una somma addizionale in contanti equivalente ai punti.



Il tuo broker o comunque l’associazione cui fai riferimento ti può informare dettagliatamente circa i prezzi e le quotazioni i dettagli per trattare tali transazioni.



Se leggerai “HOW TO MAKE PROFITS TRADING IN PUTS AND CALLS” e completi le informazioni date studiando le quotazioni di alcuni titoli attivi, dovresti essere capace di proteggerti e anche di operare con profitto comprando e vendendo Puts e Calls.





W. D. GANN





Febbraio 1941

24/05/10

le 10 regole di templeton

Massima Numero 1: “Investi per Guadagnare”
Il vero obiettivo per ogni investitore deve essere la massimizzazione del rendimento netto.

Massima Numero 2: “Tieni la Mente Aperta”
Non investire sempre nella stessa tipologia di strumenti o con la stessa strategia. Cerca di essere flessibile, aperto di mente e critico nella scelta. I migliori risultati di lungo periodo si ottengono solo favorendo quei titoli o quegli strumenti che gli altri non sono in grado di apprezzare, e affinando sempre i criteri di scelta degli stessi.

Massima Numero 3: “Non Seguire mai la Folla”
Se compri gli stessi titoli degli altri anche i tuoi rendimenti saranno i medesimi. E’ impossibile guadagnare di più non differenziandosi dalla maggioranza.
Se sei così coraggioso da comprare quando gli altri sono disposti a vendere e vendere quando gli altri sono ansiosi di comprare otterai la migliore gratificazione.


Massima Numero 4: “Tutto Cambia”
I mercati non sono sempre in discesa, nè in salita. I prezzi dei titoli tornano a salire da 1 a 12 mesi dopo aver raggiunto il loro punto minimo e viceversa. Se un settore industriale o un tipo di titolo diventa popolare tra gli investitori, questa popolarità si dimostrerà sempre temporanea e quando passa può non tornare per molti anni.

Massima Numero 5: “Evita le Mode”
Quando un metodo di selezione di titoli diventa popolare cambia con metodi non utilizzati dagli altri.
Troppi investitori che comprano gli stessi titoli possono erodere i margini di guadagno anche del miglior metodo di selezione o della migliore formula di market timing.


Massima Numero 6: “Impara dai Tuoi Errori”
“Questa volta è diverso”: sono tra le 4 parole più costose della storia dei mercati.

Massima Numero 7: “Comprare durante Periodi di Pessimismo”
I mercati “toro” nascono dal pessimismo, crescono con lo scetticismo, maturano nell’ottimismo e muoiono sull’euforia. Il periodo di massimo pessimismo è il migliore per comprare, e il periodo di massimo ottimismo è il migliore per vendere.

Massima Numero 8: “Vai a Caccia di Valore e Affari”
Troppi investitori si concentrano sulle previsioni e sui trend. Tuttavia si guadagna di più ricercando il valore.
Nei mercati finanziari, l’unico modo di fare un affare è comprare quello che la magioranza degli investitori sta vendendo.


Massima Numero 9: “Ricerca in Tutto il Mondo”
Se ampli i tuoi orizzonti e guardi in tutto il mondo, troverai più e migliori occasioni e, diversificando, diminuirai i tuoi rischi.

Massima Numero 10: “Nessuno sa Tutto”
L’investitore che ha tutte le risposte magari non capisce nemmeno le domande.

Per scaricare la Brochure delle massime cliccate qui
Il consiglio che vi posso dare, e che dovrei seguire anch’io!, è di leggere e rileggere queste righe.
Con affetto, il vostro adorabile Promotore di Quartiere.

fonte      http://www.hypertrader.eu/blog/varie/05/21/le-10-regole-di-templeton/

29/07/09

volume analisys

http://www.baylight.com/aaii/VolAnalysis/index.html

23/07/09

indicatori macro spiegazioni

C'è un indicatore macro dimenticato: ne parlavo in Profondo Rosso già un mese fa.

La FED di Philadelphia emette un rapporto mensile che si chiama State Coincident Indexes (SCI), una specie di termometro dell'attività economica di tutti i 50 stati degli USA basato sulla media di vari indici (disoccupazione, attività manifatturiera, ore lavorate, livello retribuzione etc).
E' uscito l'SCI di Giugno 2009.

Essendo una combinazione di tutti i principali indici applicata a tutti gli stati degli USA, è un indicatore veramente completo e "globale".
Una vera e propria fotografia d'insieme della situazione negli States che è molto più significativa di tanti indicatori in ordine sparso che ci danno una visione frammentaria e spesso decontestualizzata.
from finanzainchiaro

16/07/09

sezione aurea, fibonacci,il numero 5

Eheh... che ci posso fare, Pitagora affascina, devo ancora scriverci su! :-)

In questo post ancora il numero 5 e la sezione aurea.
Già avevamo visto che nella scuola pitagorica il 5 era considerato l'unione del primo numero femminile (2) e del primo numero maschile (3), e come tale, il numero dell'amore e del matrimonio.

Sembra che i pitagorici avessero adottato il pentagono stellato o la Stella a cinque punte, quale simbolo del loro ordine, e che lo chiamassero «Salute».

Andiamo a vedere il perché dei punti (le lettere maiuscole) e delle uguaglianze (di rapporti) indicati in figura....
Il numero 5 ci conduce alle origini del rapporto aureo.
Il pentagono stellato si disegna tracciando tutte le diagonali possibili di un pentagono regolare fino ad ottenere una stella a 5 punte.
Da questa pagina riporto una chiara spiegazione
Dato un pentagono regolare ABCDE con lati uguali ed angoli uguali, tracciamo una diagonale BE che unisca due vertici qualsiasi del pentagono.
Se dividiamo la lunghezza della diagonale BE per la lunghezza di un lato AB, otterremo il valore
1,618... !
Se tracciamo ora una seconda diagonale AD all’interno del pentagono, ogni diagonale sarà divisa in due parti: il rapporto tra le due parti e tra la parte maggiore e l'intera diagonale sarà pari a PHI = 1,618....
Se tracciamo tutte le diagonali del pentagono, esse formeranno una stella a cinque punte o pentangolo al cui interno apparirà un pentagono invertito che sarà in rapporto aureo PHI con il primo pentagono...
Il pentagono stellato è sicuramente la figura geometrica che più di ogni altra rappresenta, all'infinito, la sezione aurea. E' forse per questo motivo che questo fu scelto come simbolo della scuola pitagorica;a questa figura è stata attribuita per millenni un’importanza misteriosa probabilmente per la sua proprietà di generare la sezione aurea, da cui è nata.

Questo simbolo dunque, accompagnava gli iniziati ai misteri pitagorici durante tutta la giornata, dal momento in cui si alzavano, alle prime luci dell'alba, fino a sera quando si ritiravano nella propria stanza.
Esso si trovava pure nella sala dove gli iniziati consumavano i pasti frugali ed alla fine di ogni pasto, il più anziano ricordava ai fratelli le cinque regole fondamentali di “giusta vita” che corrispondevano ai cinque angoli del Pentagramma:
  1. esiste una sottile magia che unisce tutti gli esseri viventi e rispetta tutto ciò che vive;
  2. impara a nutrire solamente pensieri buoni;
  3. vieni in aiuto alle leggi divine e combatti l'illegalità;
  4. adora solamente gli altari incruenti e offri agli dei i profumi della natura;
  5. studia attentamente i presagi, le profezie e tutti i segni spontanei e ricordati che nulla avviene per caso.
from matematicamente.blogspot.com

28/06/09

detrended price oscillator


IBM Corp. with 7 day Detrended Price Oscillator, and 21 day exponential moving average (MA). The Detrended Price Oscillator is used for analyzing the short cycle and the moving average is used to identify and exit trends (with closing price as a filter).
1. Price is ranging - indicated by the fluctuation around the MA. Go short [S] when Detrended Price Oscillator turns back below the overbought level.
2. Go long [L] when the Detrended Price Oscillator turns back above the oversold level.
3. Go short [S].
4. Go long [L].
5. Price breaks out of the trading range - confirmed by the larger Detrended Price Oscillator swing. Switch to trend signals.
6. Note how the long trend rises steeply but the Detrended Price Oscillator isolates the short cycle, forming a lower peak. More aggressive traders (see alternative rules) will exit at this point.
7. Detrended Price Oscillator crosses back to above the zero line, indicating a useful trend entry point. The up-trend remains intact - there are no closes below the MA. More aggressive traders (alternative rules) would re-enter their position at this point: Detrended Price Oscillator has formed a higher trough.
8. Exit when price closes below the MA at [X].

volume indicator


The PVO is the percentage distinction between 2 moving averages of volume. The indicator is measured like this:

PVO = ((Vol 12-day EMA - Vol 26-day EMA)/Vol 12-day EMA) x 100

As you see, the Percentage Volume Oscillator has a maximum value of +100, but no minimum value. The absolute value is not as essential as the direction or the crosses over and under the zero line. The PVO can be used to identify periods of contracting or expanding volume in 3 various ways:

Fluctuations in the PVO are completely separate from price fluctuations. As such, fluctuations in PVO are connected with price fluctuations to assess the degree purchasing or selling pressure. Advances combined with strength in the PVO would be considered strong. Should the PVO decline while a security's price fell, it demonstrates decreasing volume on the decline.
Centerline Crossovers

Like the PPO, the PVO fluctuates above and below the zero line. The shorter EMA of volume is greater than the longer EMA of volume if PVO is positive. The shorter EMA of volume is less than the longer EMA of volume if PVO is negative. A PVO higher than zero indicates that volume levels are generally above average and rather heavy. Volume levels are usually under average and light if the PVO is below zero.
www.finanza.com
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